Cartoleria Marino, Nece Cartapoint, aprire una Cartoleria Marino significa entrare in un mercato sempre vivo legato a doppio filo al mondo della scuola spesso, infatti, i genitori dei bambini in età scolare si rivolgono a queste attività per acquistare libri scolastici, cancelleria, materiale didattico. Ricordiamo che l’editoria scolastica vale circa un quarto dell’intero mercato librario: stiamo parlando dunque di un mercato fiorente, seppur fiaccato dalla concorrenza degli e-commerce. In questo articolo scopriremo qual è il percorso per avviare una cartolibreria, dai requisiti necessari all’iter burocratico, passando per costi e franchising.
Aprire una cartolibreria: quali requisiti? Per aprire una cartolibreria, non sono necessari particolari requisiti, se non quelli morali, validi per ogni tipo di attività commerciale. Certamente, conoscere e avere passione per il mercato di riferimento è importante: conoscere bene il quadro in cui ci si muove è fondamentale per avere successo.
Ecco perché è quantomai importante fare un business plan dettagliato, in cui elencare i punti di forza e di debolezza, le opportunità e le minacce, i competitor, le coperture finanziarie e gli obiettivi a medio e lungo termine. L’iter burocratico per avviare una cartolibreria Passiamo ora agli adempimenti burocratici per avviare una cartolibreria.
La prima cosa da fare è rivolgersi all’Agenzia delle Entrate per aprire la partita Iva: il codice Ateco da prendere come riferimento è il 47.62.20, “Commercio al dettaglio di articoli di cartoleria, di cancelleria e fornitura per ufficio”. Prima di scegliere il codice Ateco, però, è bene rivolgersi a un commercialista esperto, in grado di scegliere il codice più adatto all’attività.
Aperta la partita Iva, occorre iscrivere l’attività al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio competente per la propria provincia. Inoltre, sarà necessario aprire le posizioni Inps e Inail per sé e per i propri (eventuali) dipendenti. Non bisogna dimenticare poi di inviare la Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) all’ufficio delle attività produttive del Comune in cui si opera. Al Comune va inoltrata anche la richiesta per l‘esposizione dell’insegna.
Per adempiere a tutte queste pratiche, basterà inviare la Comunicazione Unica D’Impresa (Com Unica), ossia un insieme di file in cui vanno indicati i dati del richiedente, l’oggetto della comunicazione e il riepilogo delle richieste agli enti oltre ai modelli da redigere. Grazie alla Comunicazione Unica è possibile sbrigare tutti gli adempimenti burocratici necessari per avviare l’attività.
Per aprire una cartolibreria servirà un investimento minimo di 20mila euro circa, ma i costi possono anche salire. In primo luogo andranno considerati i costi per l’affitto del locale (che dovrà essere di 25-30mq minimo): se possibile, è bene cercare un locale nelle vicinanze di scuole e università, oppure in una zona particolarmente trafficata. Com’è ovvio, l’affitto di un locale in centro costerà di più rispetto a un locale in periferia: in ogni caso, meglio scegliere una zona in cui ci siano più possibilità di attirare potenziali clienti.
Il locale dovrà avere abbastanza spazio da contenere sia le scaffalature per i libri che per gli oggetti di cancelleria, oltre ad avere un retrobottega, i servizi igienici e un magazzino per la merce. Nell’investimento iniziale vanno inserite anche tutte le spese per le utenze, dall’allacciamento della linea elettrica al Pos, dalla linea internet alla linea telefonica. Inoltre, bisognerà considerare le spese per l’attrezzatura necessaria allo svolgimento dell’attività: il bancone, la cassa, le scaffalature, oltre alla prima fornitura, indispensabile (libri, oggetti di cancelleria, articoli da regalo, etc.).
Nece Cartapoint, Cartoleria Marino
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