Psicoterapia Elaborazione Lutto Salario Trieste, Dott.ssa Olimpia Miraglia, la Dott.ssa Olimpia Miraglia si occupa di psicoterapia elaborazione lutto Salario Trieste.Psicologa Clinica e Psicoterapeuta ad orientamento Psicoanalitico, Specialista in Psicologia Perinatale e della Riproduzione e in Disturbi del Comportamento Alimentare a Roma e Napoli. Da anni si occupa di Disturbi Alimentari, Infertilità, ITG e IVG, Gravidanza, Lutto, Depressione, Genitorialità, Ansia, Attacchi di panico, bassa Autostima, Tutoraggio Studi / Sostegno Psicologico rivolto a Studenti Universitari. Attualmente collabora con il Centro Chemis (Centro di Procreazione Medicalmente Assistita PMA) di Napoli occupandosi di Colloqui Psicologici e di Sostegno rivolti a persone con difficoltà riproduttive e/o che devono intraprendere un percorso di Fecondazione Assistita; con l’Associazione Vita di Donna Onlus (Roma) Promuove progetti rivolti a studenti in merito all’alfabetizzazione emotiva, autostima, successo formativo, educazione psicosessuale, sostegno psicologico e tutoraggio universitario.
La Dott.ssa Olimpia Miraglia si occupa di psicoterapia elaborazione lutto Salario Trieste.
“Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo”.(Isabel Allende)
Il lutto è un processo essenziale della psiche e fondamentale nello sviluppo dell’individuo nelle varie età della vita, nelle famiglie e nella cultura pertanto, non va confuso con la Depressione, che invece ne rappresenta lo scacco, ma inteso come un processo maturativo e universale che si accompagna molto più alla vita che alla morte (Racamier, 1993). Esso, lungi dall’essere legato soltanto alla perdita reale di una persona amata, appartiene ad ogni sorta di distacco dal mondo o da sé stessi, dalle vicissitudini della vita o dalla necessità della crescita (trasferimento, fine di una relazione importante, malattia, licenziamento, pensionamento, etc). Ponendosi dunque come un processo originario, in quanto comincia insieme alla nascita dell’individuo e termina con la sua morte, si configura come uno dei lavori più importanti che la psiche deve compiere, basti pensare a tutti i cambiamenti che un individuo deve affrontare dalla nascita fino alla morte. Così non è un avvenimento, ma un vero e proprio lavoro spettante all’Io che, per quanto doloroso possa essere, si risolve spontaneamente quando il soggetto avrà definitivamente accettato quanto accaduto e la sua libido sarà di nuovo libera di investire nuovi oggetti (S. Freud, 1917). Sicuramente, la perdita di una persona cara rappresenta una delle maggiori difficoltà che l’individuo è chiamato ad affrontare nel corso della propria vita. Emozioni quali rabbia, sconforto, frustrazione e avvilimento, così come vissuti di perdita, di profonda solitudine, di smarrimento e disorientamento, sono soltanto alcuni degli stati emozionali che investono chi vive una perdita. L’elaborazione del lutto, anche se è un processo del tutto soggettivo, che vede ogni individuo chiamato a mettere in atto proprie difese e strategie al fine di superare l’evento traumatico, può suddividersi in quattro fasi (E. Kübler Ross, 1970): il primo momento viene dunque a caratterizzarsi da una vera e propria negazione, soprattutto quando la morte della persona cara è improvvisa e non c’è stata alcuna possibilità di preparazione (“ma davvero è successo?”). Questo è uno stato di choc che “paralizza” le emozioni e protegge la psiche da una sofferenza che sarebbe altrimenti troppo intensa. È un momento piuttosto delicato, nel quale la persona cerca di fare di tutto per negare la perdita. A questa fase segue, in genere, un vissuto di rabbia e paura più o meno intensa rivolta verso sé stessi, verso la persona che ci ha abbandonato e lasciato da soli e non equipaggiati, ad affrontare il dolore che la sua assenza comporta (“Perché proprio a me?”). E’ questo un momento critico che può essere sia il momento di massima richiesta di aiuto, ma anche quello del rifiuto, della chiusura e del ritiro in sé. Tale rabbia, funzionale ad una mobilitazione di risorse vitali utili a fronteggiare la transizione verso il dolore, è seguita in genere da uno stato depressivo (depressione reattiva all’evento luttuoso) più o meno profondo che segnala l’inevitabile presa di contatto con la realtà: è raggiunta la consapevolezza della scomparsa della persona cara e, allo stesso tempo, è permesso al dolore di emergere. Quest’ultima fase consente di attuare una profonda ristrutturazione del senso della propria vita, dando valore a ciò che di indelebile l’altro ha lasciato in noi permettendogli di mettere radici dentro di noi al fine di poter coltivare il ricordo in cui sarà piacevole e non più doloroso “incontrarsi”. Non sempre però si riesce a lasciarsi alle spalle questo delicato e doloroso percorso senza portare con sé profonde ed estenuanti ferite, che se non curate, alla stregua di quelle corporali, possono non cicatrizzarsi correttamente e sfociare in una depressione, alle volte anche grave, che priva il soggetto della vitalità necessaria per continuare a vivere e portandolo dunque a “morire” psicologicamente insieme a chi, andando via, l’ha lasciandolo da solo.
La psicoterapia in tal caso può essere d’aiuto al fine di permettere al dolore di emergere, di essere vissuto ed elaborato al fine di permettere all’individuo di “mettere una toppa” allo strappo e continuare a tessere la propria storia .
La Dott.ssa Olimpia Miraglia si occupa di psicoterapia elaborazione lutto Salario Trieste.
Dott.ssa Olimpia Miraglia, Psicoterapia Elaborazione Lutto Salario Trieste
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