Disturbi D’Ansia Senago, Dott.ssa Psicologa Psicoterapeuta Alessandra Marelli, nel mondo ci sono milioni di persone che soffrono di Disturbi d’ansia Senago, eppure non tutti ricorrono alla terapia.
Ma che cos’è l’ansia? E quando i disturbi da essa generati devono essere considerati patologici e opportunamente trattati?
L’ansia è una reazione istintiva di difesa legata all’istinto di conservazione. E’ un’emozione che attiva una risposta di adattamento agli stimoli esterni considerati pericolosi preparando alla reazione e creando uno stato di tensione a cui si associano spesso anche sintomi fisici. Tutti possiamo sperimentare ansia nel corso della vita e talvolta un certo livello di ansia può essere utile. L’ansia può aiutarci a far fronte ad eventi per noi importanti ad esempio stimolandoci a studiare più intensamente per un esame. In questi casi si parla di Ansia Fisiologica e ad essa si associano sintomi fisici quali tremore, sudorazione, palpitazioni ed aumento della frequenza cardiaca.
L’Ansia Patologica è, invece, una risposta eccessiva caratterizzata dalla presenza di sentimenti di apprensione in assenza di gravi e realistiche motivazioni esistenziali o ambientali e che determina un’alterazione delle normali capacità individuali. Si differenzia dalla paura in quanto questa è la reazione nei confronti di una causa nota.
I Disturbi d’ansia Senago possono assumere molte forme:
- Ansia generalizzata. E’ un disturbo caratterizzato da una forma eccessiva e non realistica di ansia e di preoccupazione (attesa apprensiva: che si manifesta per la maggior parte dei giorni da almeno sei mesi), relativa a circostanze della vita quotidiana (ad esempio, responsabilità lavorative o scolastiche, problemi economici, salute dei famigliari,) senza che vi sia, di fatto, un vero motivo di preoccupazione. L’intensità, la durata e la frequenza dell’ansia sono eccessive rispetto alla reale probabilità o all’impatto dell’evento temuto, ma nonostante ciò il soggetto è afflitto da queste preoccupazioni che non riesce a controllare e che gli causano un profondo disagio e un’alterazione del suo funzionamento sociale e lavorativo.
- Attacchi di panico. Sono dei disturbi caratterizzati da inaspettati e ricorrenti attacchi di panico, cioè episodi acuti di ansia, in cui il paziente avverte, in modo imprevisto ed imprevedibile, un’ansia intollerabile, un nodo alla gola, un’angosciante “fame d’aria”, il battito del cuore affrettato, sudorazione, vertigine ed infine (forse l’aspetto più angosciante) la paura di impazzire perdendo il controllo della propria mente e di morire. Gli attacchi spesso si manifestano “a ciel sereno”, nel senso che, al momento dell’attacco, non è presente una situazione in grado di costituire motivo d’ansia, trattandosi sovente di situazioni routinarie: passeggiando per strada, guidando l’auto, assistendo ad una proiezione cinematografica, facendo acquisti al supermercato. Talora, invece, il primo episodio si manifesta in situazioni drammatiche della vita del paziente, come gravi incidenti o morti improvvise di persone care.
- Fobie. La fobia è un timore morboso di situazioni, oggetti o atti di per sé non pericolosi o solo potenzialmente o ipoteticamente tali. L’ansia è per tanto ingiustificata o del tutto sproporzionata al fattore reale che la causa. Il soggetto fobico, pur cosciente dell’assurdità della sua paura, non riesce a dominarla né a liberarsene e si sente costretto ad evitare quelle situazioni o quegli oggetti che evocano in lui un’ansia insopportabile. Le fobie più comuni riguardano animali, insetti, sangue, ferite, interventi odontoiatrici o medici in generale, altezza, acqua, temporali, vento, rumori forti, buio, volare e guidare.
- Ossessioni e compulsioni. Sono disturbi caratterizzati dalla intrusione nella coscienza di pensieri (ossessioni) o di spinte impellenti all’azione (compulsioni) che si impongono e permangono nonostante gli sforzi del paziente a liberarsene.
Le persone affette da Disturbi d’ansia Senago , spesso, ignorano che potrebbero stare meglio, che potrebbero avere una vita serena e potenzialmente più felice di quella che hanno. Hanno vissuto magari molto tempo accompagnati dalla paura e dall’ansia. A volte pensano che non ci sia nulla da fare, a parte rassegnarsi. Accettano la paura e l’ansia come se fossero dei tratti della loro personalità, qualcosa che hanno sempre avuto e di cui pare impossibile liberarsi. Dovrebbero sapere, invece, che non è così. Che nessuno di noi viene al mondo con delle paure o delle ansie. Che non fanno parte del patrimonio genetico. Che queste hanno un’origine (sempre) e che non si è condannati a subirle per il resto della vita.
A volte queste persone organizzano la loro vita in base alle loro paure. Evitando, ad esempio, luoghi o situazioni ansiogene. La strategia di evitamento, sebbene sia la più diffusa, non è la soluzione ottimale. Non ci consente infatti di vivere al massimo del nostro potenziale. Ci limita nella nostra vita, ci preclude alcune possibilità. Ci fa soffrire, ci fa sentire sempre dipendenti da qualcuno o qualcosa. E, inoltre, a volte, non è possibile praticarla senza subire danni secondari.
Talvolta la paura può essere stata originata da un trauma ben identificabile. Ad esempio, se ho subito, oppure ho assistito, ad un incidente automobilistico grave, dove ci sono stati vittime e feriti, può darsi che svilupperò una paura esagerata delle automobili e che non vorrò più guidare. In questo caso la persona sa bene qual è il motivo scatenante della sua paura. Ma non sempre è così chiaro e lampante. Ci sono persone che hanno delle paure invalidanti che non riescono tuttavia a correlare a nessun evento diretto. Spesso infatti riferiscono che “sono sempre state così”. Oppure si ricordano che da un certo momento in poi è comparsa la paura ma non riescono comunque ad associarla a nessun evento particolare.
Prendiamo un esempio molto diffuso. La paura, che spesso diventa invalidante, di uscire di casa o di restare da soli. Spesso la persona in terapia riferisce che non è accaduto nulla nella sua vita tale da giustificare una paura del genere, di non riuscire proprio a capirne il motivo. Anche per questo, spesso, le persone si sentono in colpa, come se fossero difettose e faticano a parlarne con altri per timore di essere giudicate e non capite.
Molto spesso, l’origine del malessere, dell’ansia, del terrore, è li, nella nostra storia di vita, tra le trame relazionali e, soprattutto, primarie. Spesso tra gli eventi della nostra infanzia. La mente, a volte, non riesce ad elaborare tutto ciò che ci accade nella vita. E allora ecco che ciò che non è elaborato resta immutato nella nostra rete mnestica. Tuttavia, la presenza di materiale non elaborato, anche se risale a molti anni prima, incide sul nostro presente.
Dott.ssa Psicologa Psicoterapeuta Alessandra Marelli, Disturbi d’ansia Senago
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